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giovedì 5 maggio 2016

Duomo di Milano


Il Duomo di Milano nasce nel 1386, ed in questa architettura è possibile vedere rapporti di:

- Forma e struttura                 - scienza e tecnica
- Teoria e pratica                    - tradizione e rinnovamento


Il duomo non ha solo elementi gotici, ma richiama anche elementi romanici.
Sorge sulla precedente chiesa di S. Maria Maggiore, e fu voluta dal vescovo (in quanto quella vecchia era piccola), e da Gian Galeazzo Visconti (che vuole costruirla in pietra, come le cattedrali del nord Europa).


A questo ultimo proposito vi erano 2 problemi:
- La mancanza di cave
- La mancanza di maestranze adatte

A questo proposito venne donata la cava di Candoglia.

Nel 1387 viene fondata la “Veneranda Fabbrica del Duomo” per gestirne la costruzione ed il restauro. Essa è dotata di un consiglio composto da deputati delle famiglie delle 6 porte della città. Al consiglio aspettano le scelte costruttive, la fornitura dei materiali, la nomina degli ingegneri, l’assunzione e retribuzione delle maestranze.

I nomi più importanti (architetti) che si riscontrano all'inizio sono:
- Simone da Orsenigo
- I maestri Campionesi: Zeno, Giacomo e Marco da Campione.


Vi furono due cantieri paralleli, uno in città ed uno a Candoglia.

L'architettura segue la tradizione locale in quanto sono presenti:
- Una pianta compatta, priva delle articolazioni gotiche (ad esempio l' abside è senza cappelle)
- La pianta è a croce latina ed il transetto è aggettante
- Muri perimetrali concepiti come un piano strutturale con funzione anche portante
- Abside ottagonale
- Tiburio (tipico lombardo)

La pianta fu tracciata tra il 1386 ed il 1388. È contenuta in un rettangolo del rapporto 2:1. Essa è ordinata secondo moduli quadrati di 16 braccia di lato (9,5m). Inoltre l'abside risulta inscritto in una circonferenza.

Materiali:
- Serizzo, gneiss molto resistente, e venne utilizzato per: le fondazioni (7m), le palificazioni, il basamento di 1 metro, il nucleo interno dei piloni delle navate e l'arco di sostegno del tiburio.
- Marmo di Candoglia per il rivestimento della muratura e dei piloni, e per la copertura pedonale.
- Mattoni

Candoglia si trova in val d’Ossola, ed è la cava madre (si trova a circa 100km da Milano). La cava è scavata in galleria.

Il percorso della pietra:
Dalla cava la pietra passava per il fiume Toce fino al lago Maggiore, per arrivare al Naviglio Grande tramite il fiume Ticino. Dal naviglio passava dalla Darsena e attraverso la Conca di Viarenna (artificiale) passava alla fossa interna fino ad arrivare al laghetto di S. Stefano, che si trovava vicino al Duomo.

Vi era un sistema di chiuse tra la darsena e la fossa interna, per superare il dislivello.

Viene costruita la “cassina”, ovvero un laboratorio per il duomo.

Costruzione:
Il duomo viene costruito a partire dall’abside, ed in 5 anni furono costruiti:

- Le fondazioni, i piloni dell’abside e del transetto ed i muri perimetrali fino a 12m
- I 4 piloni centrali vennero ampliati di 45cm e rinforzati

Successivamente venne licenziato Simone da Orsenigo che venne sostituito da Giovannino de Grassi, e sorsero quindi dubbi sullo sviluppo in altezza, in quanto non furono lasciate informazioni a riguardo.
Per risolvere il problema venne chiamato il matematico piacentino Gabriele Stornaloco.
Viste le misure già fissate, come la base di 96 braccia e la larghezza delle navate, venne scelta una soluzione “ad triangulum”, che consiste nella sovrapposizione di triangoli equilateri.

In seguito venne modificata l’altezza dei triangoli, e venne abbassata fino a costituire dei triangoli egizi.

Il duomo risulta quindi meno slanciato, le coperture poco pendenti e vi è un ruolo secondario degli archi rampanti.

Particolari:
I capitelli sono ornati con le sculture di Giovannino de Grassi. Gli archi della cupola sono scarichi; infatti nei restauri del 1897 si scoprì che la cupola è sorretta da quattro archi a tutto sesto di serizzo, nascosti da Guiniforte Solari.
Vi furono dei piccoli cedimenti e dissesti dei piloni e la cupola risulta essere di Amedeo e Dolcebuono.


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